L’adolescente spesso ha l’entusiasmo che manca all’adulto. Quello che io noto è che oggi si tende a concepire l’adultità spesso come una rinuncia. Quindi l’adultità diventa un prepensionamento, una senilità precoce, una senescenza precoce. Mentre bisognerebbe mantenere forse nell’adultità anche la dimensione adolescenziale della vita da vivere, perché la vita dev’essere ancora vissuta.

Smettere di desiderare e contemporaneamente essere convinti di scegliere.
Finchè il desiderio era peccato, esso viveva e si alimentava. Ma oggi il desiderio non è più peccato, è roba da sfigati.