Il corpo può essere uno strumento di “resistenza” e di “risposta”, tanto consapevole quanto inconscia, nei confronti delle situazioni esterne. É per questo motivo che alcuni antropologi hanno messo l’accento su come gli individui <incorporano> il disagio sociale dando luogo a patologie di vario tipo, da quelle in apparenza più strettamente organiche a quelle di tipo psichico. Secondo alcuni antropologi (Sheper-Hughes, 2000) si può parlare di un vero e proprio “sapere incorporato” del mondo politico e sociale che si esprime in forma patologica in determinate condizioni di stress.
L’antropologo Michael Taussing (1990) ha per esempio notato come in Brasile, durante le repressioni militari degli anni Settanta-Ottanta, le mogli e le figlie degli uomini fatti sparire da militari e polizia dessero luogo a epidemie di nervos (crisi nervose), sustos (attacchi di paura), pasmos (paralisi nervose). Secondo Scheper-Hughes queste manifestazioni patologiche erano un modo per esprimere resistenza in una forma non perseguibile dalle autorità brasiliane, un modo per esprimere pubblicamente il disagio senza essere vittima di repressione. In questa prospettiva il significato di termini come “salute” e “malattia” trovano nuove modalità di approccio e di considerazione (Scherper-Hughes, 2000).
Ugo Fabietti (2010); “Elementi di antropologia culturale”. Mondadori.