“Ciò che feci io in gioventù è centinaia di volte più semplice oggi. La tecnologia alimenta il crimine.” (F. Abagnale)
Un crimine informatico è un fenomeno criminale che si caratterizza nell’abuso della tecnologia informatica, per la commissione di uno o più crimini. (Wikipedia).
Definiamo il crimine informatico come “un’attività criminale che coinvolge la struttura della tecnologia dell’informazione” tra cui, per esempio, l’intercettazione, il furto di dati, il furto d’identità, il cyber-bullismo e le truffe online. Ricadono nel medesimo ambito criminale anche la condivisione di messaggi offensivi, di immagini private senza acconsentimento, di immagini diffamatorie e altri fenomeni tra cui per esempio il cyber – bullismo che, ad oggi, impattano sul benessere psico-fisico di molti soggetti che fanno uso dei mezzi tecnologici. I crimini commessi tramite device assumono quindi un ruolo importante nell’età contemporanea, in quanto si configurano come “nuovi rischi”, la cui difficoltà spesso concerne anche l’identificazione degli stessi in qualità di abusi o crimini, fenomeno definito come una forma di “dispercezione dell’illegalità” (Cacciapaglia, A.).
In Italia i dati attestano che circa oltre un terzo della popolazione è stata vittima di “trappole informatiche”, nello specifico oltre 16 milioni di utenti (Infodata, 2018, Il sole 24 ore); e nell’ultimo anno, durante il periodo Covid-19, i reati informatici sembrano essere aumentati. La polizia postale rileva infatti un aumento delle denunce attuate dalle vittime.
Il mondo digitale, come mai prima, ci mette di fronte ad una radicale trasformazione delle modalità relazionali che, inevitabilmente, chiamano in causa l’alterazione dei sistemi adattivi, psicologici e neurobiologici. In qualità di psicologi e psicoterapeuti, tali dinamiche ci interrogano sulla conduzione della cura di vittime e autori di reato, ma anche più in generale dell’intervento clinico sugli abitanti dell’oggi che sono per lo più cittadini digitali e per questo a volte presentano nuovi sintomi connessi ai device, ad esempio le dipendenze tecnologiche.
Il 27 Maggio alle 21:00 in diretta Social la Scuola di Psicoterapia Analitica di Gruppo Nuova clinica Nuovi setting approfondirà le ambiguità e i rischi connessi ai comportamenti online, favorendo una riflessione sugli strumenti terapeutici fondamentali per affrontare la nuova clinica, che la Scuola stessa trasferisce ai proprio allievi.
Interverranno gli esperti Riccardo M. Scognamiglio, Giuseppe Lavenia e Roberta Bruzzone, rispettivamente Direttore, Vice Direttore e Specializzanda della Scuola. Moderazione ad opera di Andrea Zoccarato.