Solitudine Digitale – tra Connessione e Isolamento

VII Giornata Internazionale in Materia di Dipendenze Tecnologiche e Cyberbullismo | 25 novembre 2023 – Università degli Studi di Firenze

La tecnologia è una delle grandi conquiste degli ultimi decenni e il suo apporto alla società è di grande beneficio per molti aspetti, non ultimo l’ambito medico, sia sul piano dell’indagine che della terapia (PET e fRMN, solo per citare due esempi tra i più diffusi).

D’altro canto, però, come un colossale Giano Bifronte, non è esente da rischi e pericoli, soprattutto quando l’uso che se ne fa manca di un fondamento di consapevolezza e di conoscenza delle dinamiche di marketing che muovono questa “realtà altra”, così vasta e “liquida”, per dirla con Bauman.

A farne le spese sono spesso i più giovani, quelli più indifesi, figli di chi, dentro questo spazio sospeso tra analogico e digitale, si è lasciato sedurre dalle infinite possibilità che rappresenta.

Questi figli del digitale, con grandi capacità di muoversi all’interno della Rete, pur essendo perfettamente allineati con il trend tecnologico e pur conoscendo perfettamente la lingua del Digitale, non sembrano conoscerne le implicazioni sul proprio organismo e sulle capacità cognitive, per esempio.

Da un’indagine di Di.Te. (Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche, GAP e Cyberbullismo) e SIPEC, Società Italiana di Pediatria Condivisa, emerge una serie di dati molto eloquenti in questo senso. Uno tra tutti: il 97% dei ragazzi tra i 9 e i 14 anni usa i dispositivi digitali come intrattenitori durante l’arco della giornata e un 57% preferisce questa attività rispetto all’uscire di casa e stare all’aria aperta.

È chiara dunque la necessità di un’attenta riflessione sul rapporto con le nuove tecnologie e sul tipo di condizionamento che queste agiscono sulle generazioni future.

Di questo e di altri aspetti del rapporto con la Tecnologia si discuterà durante la giornata, organizzata proprio da Di.Te. e SIPEC, che si terrà il prossimo 25 novembre all’Università di Firenze e alla quale prenderanno parte diversi professionisti di varie Discipline, tra i quali Riccardo Marco Scognamiglio, con un prezioso intervento dal titolo “Meglio Soli o Web accompagnati?”. L’intervento dell’autore del libro Adolescenti Digitalmente Modificati (insieme a Simone Matteo Russo), edito da Mimesis, si prefigge di introdurre un’analisi della nostra epoca digitale, fatta di amicizie virtuali, like e match, in cui la solitudine sembra essere, quantomeno apparentemente, un lontano ricordo.

Ecco un’anticipazione della lezione magistrale di Scognamiglio: se siamo tutti connessi, perché dovremmo soffrire la solitudine? Il Web si presenta a noi come un grande antidoto al sentirsi soli. Ma la solitudine non sempre equivale al “sentirsi soli”. E se si trattasse anche di una risorsa a cui attingere?

Riccardo Marco Scognamiglio ci accompagnerà dentro un percorso che esplora le diverse sfumature intorno al tema della solitudine, focalizzando l’attenzione sui paradossi a cui ci espone la digitalità diffusa, dove il concetto di presenza e di assenza assume caratteristiche inedite, proprio a partire dall’intreccio tra reale e virtuale. È un fenomeno che ha ricadute sociali e relazionali, anche in ambito clinico, nell’incontro tra terapeuta e paziente.

L’appuntamento formativo è aperto a tutti gli esperti del settore clinico, che possono iscriversi cliccando qui


Le immagini sono gentilmente concesse dal portale Pixabay.

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