CONVEGNO “NON È SOLO UN GIOCO: VALUTAZIONE, DIAGNOSI E TRATTAMENTO” | Taranto | Settembre

Il Direttore scientifico dell’Istituto di Psicosomatica Integrata, Riccardo Marco Scognamiglio, parteciperà giovedì 21 settembre nel ruolo di relatore al convegno scientifico Non è solo un gioco: valutazione, diagnosi e trattamento, organizzato dal Dipartimento Dipendenze Patologiche di Taranto insieme all’Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche Gioco d’Azzardo Patologico (GAP) e Cyberbullismo (Di.Te.) e. Da anni il nostro Istituto è infatti sede locale di Di.Te., tra i cui obiettivi vi sono la sensibilizzazione rispetto ai rischi connessi al GAP e l’importanza di una formazione specifica in un’ottica sia preventiva, che di identificazione della problematica ai fini di un intervento terapeutico efficace.

Il GAP è un disturbo mentale formalmente riconosciuto da più di quarant’anni. Inserito per la prima volta nella terza edizione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-III) del 1980 come Disturbo del controllo degli impulsi, nel 2013 il DSM-5 ha riclassificato il disturbo da gioco d’azzardo come dipendenza comportamentale, inserendolo nella categoria dedicata alle dipendenze (Substance-Related and Addictive Disorders) e sottolineando la vicinanza sintomatologica del disturbo alle più studiate dipendenze da sostanze.

Il titolo dell’evento, oltre a riformulare un’espressione (“è solo un gioco!”) che viene spesso utilizzata per ridimensionare la problematica in esame, si fonda su una vasta letteratura che testimonia l’ampiezza e la gravità del fenomeno. Nel contesto italiano, un’indagine epidemiologica, realizzata tra il 2017 e il 2018 dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), stima che siano 700mila i minorenni che hanno giocato d’azzardo almeno una volta nel periodo considerato, di cui quasi 70mila qualificabili come giocatori problematici, secondo la definizione diagnostica del DSM-5. La diffusione del fenomeno al pubblico più giovane e, più in generale, l’aumento dei giocatori d’azzardo nella popolazione generale è stata favorita dall’ampio utilizzo delle nuove tecnologie basate su Internet, in particolare degli smartphone, dai cui store online sono scaricabili innumerevoli applicazioni gratuite. Il confronto tra la modalità fisica e quella online di gioco d’azzardo, effettuato nello studio ISS, consente di includere Internet tra i fattore di rischio rispetto all’esordio del disturbo. Infatti, se i giocatori d’azzardo online sono ripartiti nel 18,3% dei casi nel profilo ‘giocatori a rischio’ e nel 21,6% nel profilo ‘giocatore problematico’, solo il 10,2% dei giocatori d’azzardo in luoghi fisici rientrano tra i giocatori a rischio e il 7,3% tra i giocatori problematici.

I dati esposti, probabilmente sottostimati rispetto alla situazione attuale, sollecitano una attenzione supplementare al problema del GAP, alla luce dei cambiamenti di carattere culturale, sociale e tecnologico degli ultimi anni. A tal riguardo, l’intervento di Scognamiglio, intitolato “Nuova clinica, nuovi setting”, si focalizzerà sulla necessità di concepire nuove modalità di intervento in risposta alla fenomenologia clinica dell’era digitale, evidenziando come il malessere psichico non possa più essere concepito al di fuori del vettore digitale che lo attraversa e, dunque, lo influenza.

Interverranno, inoltre, come relatori Giuseppe Lavenia, psicoterapeuta e presidente dell’Associazione Di.Te., Gianluigi Bonomi, divulgatore scientifico sull’Intelligenza Artificiale Generativa e Roberta Bruzzone, psicologa e criminologa formata sui casi legati al mondo virtuale.

L’evento si terrà nella Sala Conferenze dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, nella sede di Taranto, ed è gratuito e accreditato E.C.M. e per gli Assistenti Sociali.

Maggiori informazioni al presente link


Rispondi