Un metodo integrato tra attaccamento, neuroscienze e psicoanalisi
Domenica 12 febbraio dalle 10.00 alle 19.00 (in presenza o online, maggiori informazioni qui) Clara Mucci terrà la lectio magistralis “Psicoterapia con l’emisfero destro. Un metodo integrato tra attaccamento, neuroscienze e psicoanalisi” sul libro omonimo di Allan Schore.
Clara Mucci, Professore Ordinario di Psicologia Dinamica presso l’Università di Bergamo, ha contribuito in modo decisivo alla divulgazione del modello di Allan Schore in Italia e ha curato in prima persona la traduzione dell’opera oggetto del seminario.
L’evento, a cura della Scuola Nuova Clinica Nuovi Setting | Scuola di Psicoterapia Analitica di Gruppo, in collaborazione con Raffaello Cortina Editore, si terrà a Milano presso lo Spazio Pin in viale Sondrio 5, e prevederà il rilascio di crediti ECM per il triennio 2023-2025.
L’incontro sarà introdotto da Riccardo Marco Scognamiglio, Direttore della Scuola, che illustrerà come questa abbia raccolto la sfida di coniugare storia e innovazione, anche attraverso l’integrazione bilanciata tra teoria e pratica, online e presenza in aula, interventi individuali e di gruppo, matrici freudiane e neuroscienze affettive.
Gli studi pluridecennali di Schore hanno dimostrato come il concetto di un “sé” unico e unitario sia fuorviante. Infatti, è possibile distinguere un sistema di sé cosciente lateralizzato nell’emisfero sinistro (“mente sinistra”) e un sistema di sé inconscio lateralizzato nell’emisfero destro (“mente destra”). Se il primo è deputato alla elaborazione esplicita delle funzioni linguistiche, nell’emisfero destro vengono invece immagazzinate le esperienze emotive e affettive preverbali, e a volte traumatiche, delle relazioni primarie caregiver-bambino.
Le neuroscienze confermano che, mentre l’emisfero sinistro media la maggior parte dei comportamenti linguistici, l’emisfero destro è centrale nella comunicazione non verbale e paraverbale. A partire da ciò, Schore ho proposto un modello di comunicazione implicita all’interno della relazione terapeutica, in cui le comunicazioni transferali e controtransferali da cervello destro a cervello destro implicano interazioni tra il sistema di processi primari inconsci del paziente e quello del terapeuta.

Il risultato del dialogo tra questi due universi è rappresentato, per esempio, dal fenomeno dell’enactment, in cui vissuti transferali del paziente – inconsci e non verbalizzati – riverberano nella sfera emotiva del terapeuta, stimolando l’emersione di contenuti emotivi altrettanto inconsci e non verbalizzati. Anziché temerne gli effetti potenzialmente negativi o addirittura traumatizzanti, la psicoanalisi relazionale enfatizza l’importanza dell’enactment come prodotto di una co-costruzione diadica, una sorta di cortocircuito inconscio in cui il clinico esprime spontaneamente, attraverso espressioni facciali, gesti o commenti inaspettati, una spinta emotiva non repressa che origina dallo psichismo del paziente. Il terapeuta che agisce un enactment apre quindi la strada a un contatto inatteso e autentico che, se opportunamente compreso e man mano analizzato, può rappresentare un punto di lavoro importante nel percorso con il paziente.
Il seminario sarà quindi una occasione fondamentale per apprendere come prestare attenzione agli impliciti che coinvolgono corpo, mente e cervello di paziente e terapeuta, aumentando in particolare l’efficacia del trattamento della disregolazione affettiva.
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