“Dire di si alla vita significa lasciarsene segnare e graffiare, altre volte accarezzare o travolgere, ma l’importante è che questo generi conseguenze che vanno al di là dell’attimo, del kairos, come avrebbero detto i Greci.
Se l’incontro con la verità delle cose si riducesse alla fascinazione dell’ “attimo fuggente“, rischieremmo di abbandonarci a un’eccessiva estetizzazione ed erotizzazione dell’esperienza consegnandoci con ciò alla retorica dell’indicibilità.”
Francesco Stoppa, (2011). La restituzione.