Il 16 maggio l’Ordine degli Psicologi della Lombardia ha organizzato un dibattito sugli elementi cognitivi, emotivi e socio-culturali coinvolti nell’esercizio o nella rinuncia al diritto – dovere del voto. La serata ha visto succedersi interventi multidisciplinari da parte di Gabriella Scaduto, referente dell’OPL per le relazioni esterne, Bruno Marasà, Direttore dell’Ufficio di Informazione del Parlamento UE di Milano, Riccardo Bettiga, Presidente OPL, Umberto Galimberti, filosofo e sociologo, oltre alla tavola rotonda tra Alessandra Ghisleri, sondaggista e direttrice di Euromedia Research, Patrizia Catellani, professore ordinario di psicologia sociale presso l’Università Cattolica di Milano, Giovanni Diamanti, co-fondatore di Quorum/YouTrend e Gian Vittorio Caprara, Professore Emerito di Psicologia politica presso l’Università La Sapienza di Roma.
Il coinvolgimento di esperti con background diversi ha permesso un confronto approfondito, ed è stata un’occasione per riflettere sull’importanza della cultura psicologica, in quanto strumento per leggere e divulgare conoscenza e consapevolezza sui fenomeni umani, inclusi i cambiamenti che coinvolgono i singoli e le masse. Si tratta di cambiamenti che la politica non sembra sempre cogliere, mantenendo per lo più una comunicazione e una modalità di approccio asincrona rispetto alle dinamiche in essere, e di conseguenza poco incisiva.
Anche l’ambito clinico è stato interpellato, con l’intervento di Riccardo Marco Scognamiglio, essendo una finestra attraverso cui osservare accuratamente i mutamenti dei soggetti che compongono le società. Le persone difatti, soprattutto i giovani sempre più plasmati dai ritmi dell’ipermodernità e dalla digitalizzazione, ormai funzionano in modo diverso rispetto a chi li ha preceduti, adottando modalità più reattive e meno riflessive di fruizione dell’esperienza. Non sono generazioni che possono essere descritte, nel loro orientarsi nel mondo, voto incluso, attraverso i modelli pregressi.
La politica dovrebbe quindi diventare più curiosa e aggiornata sull’oggi? Potrebbe porsi in ascolto e reclutare modalità di comunicazione più coerenti con la struttura dei nuovi giovani?
Gli interrogativi, e gli spunti di riflessione, sono accessibili nel video integrale.
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