“Affinché si crei una vera prospettiva di intimità, si deve poter avere un’interazione (faticosa) con il partner, in cui scambiare delle comunicazioni autentiche, molto intense e profonde, che sono dell’ordine del “corpo-a-corpo.
È essenziale a questo scopo anzitutto una competenza di sé. Essere intimi con se stessi significa avere un rapporto con il proprio corpo, da cui poter partire per cercare qualcuno con cui sintonizzarsi e scambiare questo primo livello dell’intimità, alla ricerca di una espansione a-due. Non è per niente scontato che questo avvenga: ci sono persone, coppie, che hanno anni e anni di matrimonio alle spalle, ma non sanno granché del proprio corpo e tanto meno di quello dell’altro. Non sanno come gode, non l’hanno mai capito, non l’hanno mai ascoltato.”