L’arte dello sguardo

 L’arte dello sguardoinvito_ONE fotografia d'avanguardia e l'arte dello sguardo

Sono gli anni del vintage, di Instagram, del “biologico”, della fine del mondo o quantomeno dell’epoca delle “vacche grasse”. Che cosa sappiamo veramente di noi e di ciò che possiamo definire autentico e ancora “originale”?
In questa nuova Belle Époque, sempre più frenetica e nostalgica, ci troviamo ancor più con-fusi in termini di identità: spaesati per definizione, globalizzati e appassionati di kilometri-0 e nel continuo dis-incontro tra passato e futuro, tra tradizioni locali e interculturali, negli usi comuni come nel linguaggio delle arti.

Cosa spinge un phôtòs-gràphô a raccontare “chi siamo” ? Il tentativo è di tradurre qualcosa di più consistente, qualcosa che parli -al- presente, alla ricerca di una “luce propria” con cui l’uomo contemporaneo possa nuovamente vederSi brillare.

In queste premesse gli “Iperattivi” trovano pane per i loro denti, offrendo l’opportunità solenne, la cornice magica, appunto, di soddisfare la necessità di presentarsi come “qualcuno di unico e di irripetibile” e, contemporaneamente, attraverso la proliferazione mediatica, l’esigenza di riferirsi a un “noi”’ collettivo, che ci guarda.

Il phôtòs-gràphô, ancora, prova a ripartire dallo sguardo, quale primo ancestrale strumento per identificarsi e, in esso, farsi riconoscere.

 
Psicologo Psicosomatologo
 

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