La gestione del dolore dei bambini

“(…) L’altra componente fondamentale dell’interazione fra corpo e linguaggio è l’interpenetrazione fra adulto e bambino, siglata, testimoniata da un incontro fra corpi. Vi sono adulti che non sono in grado di gestire il dolore o il disagio del bambino e, quindi, vi si rapportano con un’attitudine evitante: dal “Ma dai che non hai niente!” alla strategia distrattiva, passata senza avere, però, realmente compreso cosa il bambino stia cercando di comunicare, cosa stia vivendo nel suo disagio. Altri, più ansiosi, di fronte a una comunicazione del bambino, magari sotto forma di pianto, agiscono delle risposte rapide di soppressione dello stimolo, che hanno la funzione di estinguerlo, ma non di rispondere realmente a una interazione affettiva che segnali la presenza e la testimonianza dell’adulto. In entrambi i casi, i due non s’incontrano nella comprensione del problema, ma solo nella sua soppressione.”

*Riccardo Marco Scognamiglio, Psicologia Psicosomatica, 2016.

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