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PARENTAL CONTROL | Corso di formazione online | 14 maggio

In questa realtà iperconnessa, fugace e incredibilmente dinamica, si ha l’illusione di muoversi nell’etere disperdendo agevolmente le tracce del proprio passaggio, come impronte sulla sabbia. Ma sappiamo che anche il mare in realtà trattiene e trasforma ciò che, in superficie, può venir cancellato. Questo discorso interessa ogni forma di contatto con il mondo – sia reale sia virtuale – ed in particolare si declina perfettamente sulla specificità degli strumenti che ci consentono di intrattenere forme di comunicazione a distanza. Ad esempio i social network, ma non solo, comportano molti rischi relativi allo scambio di materiale sensibile che può diffondersi senza controllo e permanere, oltre all’esporre a contenuti non appropriati, non solo tra adolescenti, ma anche tra utenti in età compresa tra i 6 e i 10 anni[1]. Per incrementare le possibilità di tutela della privacy dei minori e contenere la pericolosità del web i genitori hanno oggi la possibilità di adottare e mettere in funzione i dispositivi di parental control (o filtro famiglia).

Si tratta di un sistema che permette agli adulti di monitorare o bloccare l’accesso a determinate attività da parte del bambino o del ragazzo (siti pornografici, immagini violente o pagine con parole chiave) e anche di impostare il tempo di utilizzo dei dispositivi, limitando così il permanere eccessivo all’interno di chat e di materiale di intrattenimento video.

In assenza di chiare limitazioni, il digitale si frappone tra il minore e la realtà fornendo apparentemente nuovi mezzi di regolazione dello stress e della solitudine che però ne iper-attivano corpo e mente, previa stimolazione costante, e non prevedono l’inclusione dell’adulto e il relativo passaggio di “istruzioni per l’uso della vita” tra generazioni. Pertanto, per gli psicologi, in particolare dell’età evolutiva, può essere pensabile includere nell’odierno modello di parenting nuove ottiche per leggere il rapporto tra ragazzi e device, oltre a nuovi strumenti di monitoraggio condiviso, meglio se negoziati assieme ai figli. La funzione genitoriale si sta evolvendo anche in relazione a questo nuovo e urgente mandato di protezione e di educazione al digitale, presente nelle famiglie.

Il tema con i suoi interrogativi può essere condiviso con professionisti del settore, esperti in materia di dipendenze tecnologiche, insieme ad una riflessione ampia sull’uso dei device da parte dei nuovi adolescenti e bambini, il 14 maggio. Il corso è online, prevede una parte teorica unita alla possibilità di confronto con i docenti Mark Morbe e Marila Nsunda Nim.

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[1] L’utenza in età scolare è in sensibile aumento dal 2016. Nel 2021 si è registrato l’89.1%.


Sitografia

Istat 2020-2021, “Multiscopo sulle famiglie: aspetti della vita quotidiana – Internet: accesso e tipo di utilizzo”, http://dati.istat.it/Index.aspx?DataSetCode=DCCV_ICT&msclkid=d32d12f8cf7111ecb3fc571b54edd8b5#


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