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SERVE ANCORA L’ACQUA PER BOLLIRE GLI SPAGHETTI? | Gallarate e streaming | 25 febbraio

La nostra epoca offre narrative individuali permeate di diffidenza, esaurimento e disincanto. In questo contesto, spesso, non passano tra adulti e giovani strumenti in grado di produrre matrici di senso e un pensiero costruttivo sul futuro. Le interazioni digitali prendono il posto delle relazioni e le differenze simboliche ed etiche si livellano all’ insegna del “narcisismo del You” (Scognamiglio, 2021). Soverchiato dalle logiche finanziarie, dalla caduta degli ideali e dalla crescente minaccia del global warming, il mondo reale si sfrangia e con esso la possibilità di abitarlo, perdendo fascinazione rispetto alla dimensione virtuale, sempre potenzialmente più potente. La maggior parte di noi sembra priva di coordinate in grado di fungere da porto sicuro e, in questo disorientamento inedito, come sostenere le nuove generazioni e il nostro domani?

I ragazzi, in questo contesto, trovano supporti per imparare a stare al mondo attraverso internet. I dati mostrano come nel corso degli ultimi anni, e soprattutto con l’avvento della pandemia, l’uso del web tra i ragazzi sia drasticamente aumentato, arrivando per alcuni alla connessione continua. Aumenta anche il numero di ragazzi che, di fronte a momenti e scelte importanti a livello evolutivo, si affidano solo a Google come fonte di informazioni e di vera e propria guida, per stare al passo di questo mondo in rapidissima trasformazione.

La conferenza “Serve ancora l’acqua per bollire gli spaghetti?” è un evento su quello che l’adulto (non) lascia ai propri figli, allievi, eredi, incluso nella rassegna Filosofarti; si terrà venerdì 25 febbraio alle 18:30 sia presso la Sala Dragoni di via Magenta 3 A Gallarate (VA), sia in simultanea in streaming.

Tre clinici, Riccardo Marco Scognamiglio, Alessia Leoni e Andrea Zoccarato si confronteranno sul concetto di eredità relazionale, affettiva e valoriale, e su come si produce attraverso i codici del web. Quali mutamenti sta subendo il testimone che passa tra le generazioni?

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