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Il “corpo” del linguaggio

Un codice può davvero sostituirne un altro?

La nostra scrittura alfabetica non è in grado di preservare delle informazioni significative sul ritmo, l’intonazione, il tono, i gesti; e conserva solo le informazioni fonetiche. […]La tentazione che ne consegue è quella di rendere il linguaggio parlato sempre più simile alla controparte scritta; ma in questo modo, un flusso di parole poco sorvegliato, con tutta la sua ricchezza di espressione, viene disprezzato e svalutato. Questa tendenza raggiunge forse il suo culmine nell’annunciatore radiofonico.[…] Le atrocità della guerra e le fluttuazioni della borsa sono riferite con lo stesso tono misurato.

John A. Sloboda (1985). The Musical Mind. The Cognitive Psychology of Music

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