La civiltà delle dipendenze

Bisogna pensare alla complessità come a un sistema di opposti che da sempre si embricano. Così il “tossico” è il veleno e al contempo il rimedio, l’antidoto; come ‘Toxon’ era l’arco che procura la morte per sostenere la vita.

La parola sintomo deriva da συμπιπτω: ‘cadere con, cadere assieme’. L’epidemia della tossicomania storicamente coincide con quella della psicofarmacologia. 

Poiché ogni sintomo ha sempre un piede nell’individuale e un piede nel sociale e non si può fare clinica senza tenere conto della politica cittadina, in cui siamo costantemente immersi a “bagnomaria”.

Nel tempo della tecnica il farmaco ha un potere di controllo e regolazione delle manifestazioni sintomatiche umane.  La diffusione della droga è il rovescio: l’esito non voluto di un ideale psicofarmacologico  (al di là del controllo cosciente).

Il lato osceno (che si vuol tenere fuori scena) di questo ideale scientifico contemporaneo…

Poiché ogni ideale genera sempre un resto.

Graziano Senzolo (La droga fra clinica e discorso sociale, marzo 2012)

Rispondi