Milano, estate 2014, arrivano come una dedica inaspettata i poemetti in prosa di Viviana Faschi, poetessa-filosofa emergente. L’occhio innocente dell’artista e quello “clinico” sulla città e sulla società contemporanea si fondono e sprofondano nei temi della metropoli meno guardata d’Europa. Scognamiglio, da sempre attento ad accogliere le anticipazioni dell’arte sul disagio sociale, riflette sulle stratificazioni di un testo complesso, eppure agile alla lettura.